Casa pignorata? se non si vende all’asta il processo esecutivo termina?

Tempi duri per i creditori che avviano un pignoramento, perché rischiano di non rivedere più i loro soldi! E tempi duri anche per i debitori perché non riescono a saldare i loro debiti. E’, infatti, diventata legge una misura che prevede la chiusura del pignoramento di un immobile, quando questo, dopo una serie di aste deserte, vede il suo valore troppo ribassato.

In realtà già esisteva un articolo del Codice che interveniva in casi del genere, ma prima il giudice poteva solo sospendere l’esecuzione forzata se non c’erano offerte vantaggiose, ora ha l’obbligo di chiudere anticipatamente tutto il processo nel caso in cui il valore della casa pignorata scende troppo al di sotto del suo valore di mercato.

“Quando risulta che non è più possibile conseguire un ragionevole soddisfacimento delle pretese dei creditori, anche tenuto conto dei costi necessari per la prosecuzione della procedura, delle probabilità di liquidazione del bene e del presumibile valore di realizzo, è disposta la chiusura anticipata del processo esecutivo”.

Questa norma interviene, ovviamente, a tutela dei debitori, che spesso vedono pregiudicati i loro diritti.

Mi è capitato moltissime volte, infatti, di partecipare ad aste che si sono chiuse con l’acquisto di un immobile pignorato ad un prezzo così basso che con quello che si ricavava il debitore non riusciva a chiudere nemmeno il 50% dei suoi debiti, restando quindi ancora debitore nei confronti di una banca o di altri creditori.

Questa norma, quindi, mi sembra molto giusta, dal momento che permette di non svendere un immobile e garantisce al debitore esecutato il suo diritto di proprietario e di persona.

Ma c’è sempre un “ma” e in questo caso il rovescio della medaglia è un danno che colpisce sia il debitore che il creditore.

Quello che accadeva prima della norma in questione è semplice.

Supponiamo, infatti, che tu abbia un debito con la banca di 170.000 € e che la tua casa ne valga 220.000 € e supponiamo che, dopo una serie di aste deserte, il suo valore scenda a 70.000 € (è possibile, te lo posso assicurare) e a questo prezzo viene venduta.

Cosa accade?

A te che sei il debitore succede questo:

  • svendi la tua casa e la perdi
  • copri un debito di 170.000 € con soli 70.000 €
  • resti debitore di altri 100.000 €
  • non hai risolto il tuo problema e in più sei rimasto senza casa

Al creditore, per esempio la banca, succede questo

  • ha affrontato le spese per la procedura
  • ha aspettato tempi lunghissimi per riottenere i suoi soldi
  • ne ha recuperata solo una parte
  • ne ha ottenuto solo degli svantaggi

Con la nuova norma il giudice si oppone a tutto questo e chiude la procedura esecutiva per evitare che tu, debitore, perda la tua casa e rimanga con i tuoi debiti da saldare.

Ma il “ma” è che se anche il giudice chiude l’esecuzione, tu resti con i tuoi debiti e risulti sempre un cattivo pagatore!

Certo, non perdi la casa, ma nemmeno vengono saldati i tuoi debiti e se hai bisogno di un finanziamento per ricominciare nessuno te lo dà!
Dal lato del creditore, poi, la banca paga le spese necessarie per avviare il pignoramento, ma non riesce a recuperare un centesimo del capitale prestato.

Insomma, questa norma forse serve per tutelare ma non risolve uno dei problemi più penosi che oggi affliggono le persone: il saldo dei loro debiti e l’eliminazione di tutte le loro preoccupazioni.

E’ per questo motivo che, oggi più che mai e grazie a questa nuova legge, SOS Immobiliare rappresenta una concreta via di uscita da questo tipo di problemi e la sua consulenza diventa indispensabile al debitore e anche al creditore.

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